Le carte IGM del 1876 riportano il
toponimo Antiche Scerne e Vomano Vecchio, dove vecchio
e antiche sono a testimoniare un arcaico paesaggio naturale, melmoso e paludoso
ormai trasformato e legato anche a un ramo perduto del Vomano (Scerne
deriva da una radice germanica antica, scern o scearn, che
significa fango; in sostanza, originariamente indicava zone fangose o soggette
a paludi).
Anche l’attuale toponomastica richiama la
sedimentazione storica dell’area, da Via delle Paludi a Via dei Mulini, da
Contrada Stracca a Via dell’Agricoltura, per arrivare alla Via degli
Elettricisti, del Commercio e delle Industrie, dei Trasporti e della Chimica,
dei Pastai e dei Falegnami.
Sin
dai primi del ‘600 fino a tutto l’800, tali pianure alluvionali erano
caratterizzate da una fitta rete di canali irrigui realizzati non solo per
bonificare i terreni ma anche per il trasporto di legname e, soprattutto, per
produrre forza motrice per la macinazione del grano di decine di mulini
disseminati tra Torre San Rocco, Scerne e pianure limitrofe (cfr. I formali e i mulinidelVomano,
di Adriano De Ascentiis), sino ad arrivare nei pressi del torrente Calvano.
Oggi,
quell’opera ingegneristica di grande valore è pronta a rinascere grazie ad un
progetto lungimirante di recupero e di valorizzazione storica, di mobilità
sostenibile e cura del paesaggio. E grazie, soprattutto, all’intensa
attività di monitoraggio del territorio svolta dal “Comitato Salute, Ambiente e
Territorio di Torre San Rocco e Scerne “, alle prese con le molteplici
criticità che attanagliano tale area, che il progetto di recupero dei tracciati
dei “formali” inizia a prendere forma con la possibilità di trasformarli,
in alcuni tratti, in piste ciclopedonali.
Si punta alla creazione di un suggestivo percorso che colleghi Torre San Rocco a Scerne di Pineto, ripercorrendo e fiancheggiando in questo tratto l’antico cammino dell’acqua, ora arricchito da una folta vegetazione spontanea, in modalità lenta e sostenibile (cfr. Video su pagina FB del Comitato– I formali, tra storia e futuro). Il progetto di prefattibilità, con relativo quadro economico, è stato già redatto nel 2023 e potrebbe essere finanziato dalle compensazioni ambientali da retrocedere da parte di una impresa privata, legate a nuove e adiacenti installazioni di impianti fotovoltaici. E, come nella migliore espressione della eterogenesi dei fini, la ricerca assidua di compensazioni ambientali portata avanti da detto Comitato, ha portato alla riscoperta della storia della rete idraulica, oggi al centro di una iniziativa che unisce valorizzazione ambientale, mobilità dolce e memoria del territorio. A completare il progetto, si potrebbe immaginare la costruzione di un mulino simbolico in stile olandese, naturalmente non funzionante che fungerà dalandmark paesaggistico e sede associativa per attività di tutela, promozione e controllo del territorio.
Il
giorno Venerdì 22 Agosto 1975, in occasione della solenne celebrazione del
cinquantenario della fondazione della Chiesa di S. Agnese di Pineto e alla
presenza del Vescovo di Teramo Mons. Abele Conigli, il Cav. Michele Marano lesse
una relazione che ricordava, in particolare, l’iniziativa di
Luigi Corrado Filiani di costruire una Chiesa che rispondesse alle mutate
esigenze dei fedeli.
Ricordava come nel gennaio del 1925, presentando il progetto disegnato a colori e richiamando una breve storia della vita e della passione di Sant’Agnese, il Filiani rivolse un invito ai suoi concittadini a collaborare nella sua costruzione, enfatizzando la cooperazione comunitaria come cuore dell’impresa e aprendo una sottoscrizione che raggiungerà l’importante somma di L. 75.000 (cfr. -PINETO una città verde sul mare – di v.de laurentiis/ f.mattucci /l.ripari ).
La
storia della Chiesa è strettamente legata, pertanto, allo sviluppo moderno del
borgo costiero che, sempre per impulso di L.C. Filiani, fu trasformato in una
ridente città balneare arricchita da un sistema di pinete e dal recupero di un
parco ai piedi della collina. Allora le
funzioni religiose venivano celebrate
in una Cappella pubblica situata nella adiacente Villa Filiani e, in alternativa,
in un più ampio magazzino nei pressi della stazione. L’area fu donata dallo stesso Filiani insieme
all’ultima produzione di mattoni della fornace ed a ingenti risorse finanziarie, sia proprie che ottenute dal governo; e alla
realizzazione della Chiesa contribuirono anche tutti i contadini delle aziende agricole,
soprattutto con il trasporto di materiale inerte per il riempimento delle
fondamenta.
(Foto 1 e 2 )
L’inizio dei lavori ebbe luogo il 3 Novembre
1926 con la posa della prima pietra alla presenza del Vescovo di Penne ed Atri Monsignor
Carlo Pensa e del Vice Prefetto di Teramo dottor Francesco Foschini ( Foto 3 ). Il progetto era stato redatto
dall’ Ing. Arturo De Falco e nel 1935 fu aperta al pubblico per le funzioni
sacre e religiose diventando Chiesa Parrocchiale nel 1938, indipendente da
quella di Atri, Mutignano e Casoli, con il primo parroco Romualdo De Ascaniis (
Don Paolino- dal 1939 al 1965).
Sebbene la posa della prima pietra sia avvenuta nel 1926, l’anno 1925 è convenzionalmente riconosciuto come momento fondativo della Chiesa, poiché in esso maturò l’idea condivisa e concreta di costruire un luogo di culto per la nuova comunità di Pineto. Nella parete esterna di ingresso è stata incisa, infatti, una lapide di fondazione recante l’iscrizione “A FVNDAMENTIS A.D. MCMXXV” (“dalle fondamenta, nell’anno del Signore 1925” ) ( Foto 4) .
L’edificio esprime una combinazione di elementi romanici e gotici. Un pronao in stile romanico con capitelli ionici interessa la facciata principale in mattoni, con un architrave che poggia su quattro colonne in stile corinzio recante la scritta latina “O FELIX VIRGO MEMORANDI NOMINIS AGNES “. (Foto n.5) . Alla parete destra della Chiesa si erge un’alta e robusta torre campanaria a pianta quadrata che nei suoi 24 metri di altezza presenta aperture che mutano dalla monofora dell’ordine inferiore, alla trifora dell’ordine superiore (Foto n. 6 ).
L’interno è costituito da una grande navata centrale, separata dalle altre due laterali da archi a tutto sesto ed ha copertura con capriate lignee a vista, e termina nell’abside che contiene l’altare e la zona presbiteriana. Nella navata laterale sinistra, il nuovo organo a canne realizzato grazie al contributo della Regione Abruzzo e alla compartecipazione dei fedeli, si erge nella sua sontuosa bellezza e si esprime nella perfetta tonalità accompagnando le funzioni religiose . Oggi la Chiesa di Sant’Agnese rispecchia appieno le volontà e i desideri espressi da Luigi Corrado Filiani con la sua seducente lettera di appello rivolta ai cittadini proprio 100 anni fa, che meriterebbe una lettura completa per il fascinoso trasporto con il quale immaginava una Chiesa che fosse anche simbolo di identità e di aggregazione. (Foto 7). Oltre ad essere un luogo di culto e un esempio di architettura eclettica che ben si integra nel tessuto urbano di Pineto, la Chiesa di Sant’Agnese è diventata un simbolo dell’identità locale.
Negli
anni, lo sviluppo del centro rivierasco ha portato alla allineata contiguità dei tre edifici che rappresentano appieno le
diverse funzioni, da quella istituzionale e culturale di Villa Filiani a quella amministrativa del Palazzo del Municipio, con la centralità
rappresentata da quello di culto della Chiesa di Sant’Agnese che si accinge a
festeggiare i cento anni dalla sua epifania.
Negli anni sono state realizzate molteplici migliorie sugli impianti, lavori di sistemazione e di abbellimento della struttura avviati da Don Giovanni Di
Domenico, parroco per quasi sette lustri
( dal 1965 al 1999 ).
Oggi, continua a essere il cuore religioso di Pineto ma si è trasformata anche in un luogo di bellezza condivisa, grazie alla visione pastorale di Don Guido aperta alla cultura: concerti, letture poetiche ed eventi artistici trovano spazio tra le sue mura, senza mai perdere di vista la vocazione originaria alla preghiera e alla liturgia ( Foto n. 8) .
Fonti : 1) PINETO una città verde sul mare – di v.de laurentiis/ f.mattucci /l.ripari ).
2) Opuscolo del Comitato Parrocchiale S.Agnese
Foto 1 – Foto storica
Foto 2 – Chiesa Parrocchiale anni ’30-40
Foto 3 – Documento sottoscritto per inizio dei lavori
Foto 4 – Lapide di fonadazione anni 1925
Foto 5: Esterno della Chiesa
Foto 6 : Il campanile visto dalla Villa
Foto 7 : Interno della Chiesa con l’organo
Foto 8 : Statua di Sant’Agnese
Posa della prima pietra
Inaugurazione delle campane
Il campanile visto dall’altana di Villa Filiani
Il campanile visto dalla pineta
Il campanile visto dall’altana di Villa Filiani
Lapide in ricordo del primo parroco ” Don Paolino “
La rotatoria di Borgo S.Maria e l’ex scuola della Provincia
In questi primi mesi dell’anno, l’attività della Provincia
di Teramo si sta concretizzando con due
importanti interventi sul territorio pinetese,
sia in termini di sicurezza stradale che di sviluppo di progetti ambientali,
con ricadute e benefici non soltanto locali ma per l’utenza in generale. Nel Piano delle OO.PP
triennale approvato nel mese di Agosto 2023,
la Provincia aveva inserito il progetto
della Rotatoria di Borgo S.Maria
tra le opere da realizzare sul territorio pinetese per l’importo
complessivo dell’intervento di euro 350.000,
insieme ad altro intervento di euro 100.000 per i guard-rail della SP 28A Pineto- Mutignano nei punti più critici,
lavori questi già realizzati. In questi
giorni la Provincia ha consegnato i lavori di realizzazione della rotatoria all’impresa
aggiudicataria con tempi stimati di ultimazione entro l’inizio della stagione
turistica.
L’altro intervento interessa, invece, l’Area Marina Protetta con la concessione in comodato d’uso per 15 anni della ex Scuola di proprietà della Provincia, ubicata nell’area collinare retrostante e in linea con la Torre di Cerrano . La Provincia di Teramo, oltre ad essere proprietaria della Torre, concessa anche questa in comodato d’uso, detiene il 15% delle quote del Consorzio di Gestione dell’Area Marina Protetta del Cerrano. Gli spazi di tale struttura, da riqualificare con fondi specifici, saranno resi nuovamente utilizzabili per varie finalità pubbliche promuovendo, come precisato in una nota dall’AMP, “ l’educazione ambientale, la ricerca scientifica, la formazione degli studenti anche collaborando con gli istituti scolastici del nostro territorio e la tutela ambientale “. Il Presidente della Provincia Camillo D’Angelo, per entrambi gli interventi, ha fatto scelte di prospettiva, investendo sempre più sulla sicurezza stradale di un’arteria provinciale strategica e garantendo l’ utilizzo dell’unico spazio disponibile per sviluppare ulteriormente il perimetro di gestione dell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano .
Pineto e Torre San Rocco. Piste ciclabili, mobilità sostenibile, intermobilità nella Zona Industriale di Scerne di Pineto e Torre San Rocco.
Con
l’inaugurazione tenutasi il 2 Giugno del
tratto di pista ciclabile che attraversa il giardino botanico della Torre di Cerrano,
si chiude il progetto Bike to Coast che nel territorio di Pineto è stato finanziato con ulteriori
risorse regionali destinate anche a lavori intermedi sulla pista e al tratto,
realizzato lo scorso anno, che congiunge il lungomare di Scerne con il nuovo
Ponte sul Vomano.
Sempre
in questi giorni, la Provincia di Teramo ha presentato il progetto per la
realizzazione dell’auspicata pista ciclabile sulla SP 27, che dalla
rotatoria di Progetto Auto arriva sino a Contrada Stracca, nella zona
industriale del Comune di Atri. Un intervento importante che va incontro alle
esigenze di sicurezza stradale per chi si reca a lavoro in bicicletta e che va coniugato con il progetto MOVETE (“
Programma integrato di azioni per lamobilità sostenibile casa/scuola e casa/lavoro”), un progetto
integrato tra più Comuni finanziato da fondi ministeriali che vede interessata la Stazione Ferroviaria di Scerne di Pineto, per
la migliore espressione della intermobilità
tra treno, bicicletta e strada.
Una progettualità parallela, che andrà a
integrarsi a quella della SP27, è la pista ciclabileche da Torre San
Rocco conduce a Scerne di Pineto con un percorso in area agricola che
accompagna per un tratto il formale Ponno, con l’obiettivo principale di recuperare e valorizzare le
qualità ambientali del contesto, da finanziare con le misure compensative
ambientali che le due imprese autorizzate alla installazione di impianti
fotovoltaici nelle aree adiacenti ( di
complessivi ha 40), dovrebbero retrocedere al Comune. Mentre
la forbice dei tempi di realizzazione delle due piste ciclabili presenta un
taglio ottimistico, si ripropone la vexata quaestio del ponte di
collegamento tra le aree industriali di Atri-Pineto e di Roseto, che
andrebbe a decongestionare la SS16 dal
traffico pesante in uscita dall’A14, migliorando la sicurezza stradale in
particolare e l’impatto ambientale in generale. Dopo il mancato accoglimento della scheda
progettuale di euro 20milioni presentata dalla Provincia di Teramo per
l’accesso ai Fondi FSC 21-27 gestiti dalla Regione, si ravvede l’opportunità di un
tavolo tecnico tra i tre Comuni e la Provincia per rilanciare politicamente tale opera da finanziare con
eventuali ribassi, e/o con rimodulazioni degli interventi invece già finanziati.
Nella Città
delle Reti, il potenziamento dell’intermodalità e l’investimento nella
mobilità sostenibile non rappresentano semplici interventi infrastrutturali, ma
l’espressione concreta di una visione strategica che punta a migliorare la
sicurezza stradale per i ciclisti, la qualità della vita dei cittadini, la
sostenibilità ambientale in generale e la migliore modalità di ricongiungere e legare i territori, formando un modello di governance territoriale
interconnesso, in cui le comunità locali
si uniscono per costruire un sistema armonico di mobilità, sviluppo e
inclusione, capace di rispondere in modo coordinato alle sfide del presente e
del futuro.
Nella “Guida dell’Abruzzo “(Arnaldo Forni Editore- 1903) Enrico Abbate, nell’avvicinarsi alla stazione ferroviaria posta in asse con Villa Filiani, ne descrive il collegamento con il borgo di Mutignano (324 s.m- 1996 abitanti – Piccolo paese, su amena collina, con vasti orizzonti) tramite una via carrozzabile che sale per 6,1 km. Tale via carrozzabile, nel tempo diventata Strada Provinciale (SP 28a), disegna tornanti tortuosi e impegnativi, costeggiati da alberi di gelso e da querce sontuose. L’andatura rallentata consente di ammirare uno skyline tra i più belli della costa non solo abruzzese, dove le linee cromatiche del verde della pineta, l’azzurro del mare e il celeste del cielo si stagliano come una pennellata d’autore ( foto 1) e si completa, sul versante per Atri, con il bellissimo scenario geo-calanchivo (foto 2).
Il
percorso congiunge diversi punti di attrazione paesaggistica, iniziando dal
fiancheggiare Parco Filiani sino ad arrivare al crinale della collina dove
svetta imperiosa la “Pinetuccia”, che a tratti si presenta moribonda ma
conserva il valore identitario del
territorio (foto 3). Per svettare
ancor di più sopra Colle Pigno che ospita il manufatto che contiene il
serbatoio d’acqua (Acquedotto del Tavo) recante in alto, sul cornicione,
l’evocativa scritta “Incipit Nova Vita “.
E questo primo tratto, in particolare, merita la realizzazione di punti di sosta per apprezzare appieno il favoloso “panorama “che si propone sulla costa (foto 4). Proseguendo nei vari tornanti, tra gallerie naturali realizzate dalle imperiose querce, ci si avvicina al centro abitato incontrando la Chiesa della Consolazione in attesa di recupero, una rarità per la struttura a croce greca. Per poi visitare il centro di Mutignano, con le sue preziose architetture e con il suo fascino senza tempo, e proseguire nel percorso verso Atri, fiancheggiato da un fascinoso sistema calanchivo, di recente classificato Geo-Parco (foto 2). Sempre di recente la Provincia di Teramo ha realizzato lavori di sostituzione dei guard-rail nei tratti più critici, mentre interventi sulla pavimentazione sono previsti nella programmazione ordinaria.
Un primo progetto di fattibilità tecnica ed economica, commissionato nel 2023, è stato già eleborato e riconsegnato all’Amministrazione Comunale, e attende che venga attivato il procedimento per la individuazione delle necessarie risorse finanziarie, in un programma di condivisione tra Enti che vede in primo piano interessata la Provincia di Teramo, trattandosi di strada provinciale ( SP 28/a). L’obiettivo univoco è di renderla “ Strada panoramica Pineto-Mutignano “, valorizzando le emergenze storiche, architettoniche e di pregio ambientale con i punti di sosta e di osservazione che si andrebbero a realizzare, rendendo più attrattivo, panoramico e interessante il percorso per raggiungere il Borgo Storico di Mutignano.