Omaggio a Luigi Corrado Filiani

By on July 5, 2012

Dal  paese ideale di Luigi Corrado Filiani  verso una  Città Sottile

 

 

 

……  un così modesto ma caro  ideale……..

 

 

 

       La storia della cittadina di Pineto  è  stata sempre avvolta  da una fascinosa e romantica  retrospettiva  idealista, resa forse ancor più incisiva dalla letteratura  locale  che si è sempre alimentata di testimonianze orali , di  interviste a  personaggi   viventi, di rari scatti   in bianco e nero che hanno fotografato il nascere  di un paese ideale.

Ma  a  quali  punti cardinali si sarà mai ispirato L.C. Filiani nel  disegnare  le coordinate di un paese ricco di  verdi pinete che hanno avvolto e protetto  un nucleo urbano concentrato sull’asse Villa-Stazione , con i servizi essenziali della locanda, della farmacia, del primo albergo, del Sali e Tabacchi, della fermata della corriera , fino  a trasferirvi  il Municipio nel 1930  ?  Del resto  tale forma di sviluppo  sul litorale    trovava analoga  espressione  nelle limitrofe  realtà di  Roseto e Silvi Marina , anch’esse ancorate storicamente al  proprio borgo medioevale di Montepagano  e Silvi Paese; anch’esse   sostenute nel proprio sviluppo urbano dalle neri fornaci   che divoravano nel tempo  la collina retrostante.

Il desiderio di rappresentare  “la città ideale ”  ha avuto diverse  e variegate forme di rappresentazione . Nella   Repubblica  di Platone  si discute sulla ricerca della migliore forma di governo della polis   conferendo a tale idealismo un profilo filosofico .  Nel periodo rinascimentale  l’uomo riacquista la propria centralità con la rigida  rappresentazione geometrica   della Città Ideale di Piero della Francesca  e di Leon Battista ALberti   ; lo stesso Leonardo da Vinci si  diletta  come urbanista a  disegnare la Milano  perfetta occupandonsi di reti di canali, decentramento , igiene e viabilità   mirando soprattutto ad evitare le epidemie.  Ancor di più la filosofia e la letteratura  trovano lo spazio  con lavori  importanti  quali  ” Utopia ” di Tommaso Moro  ,  ” La città del Sole ” di Campanella   alla ricerca di una società  perfetta nell’ immaginario dialogo tra personaggi  inventati  ed improbali testimoni di realtà utopistiche.  L’architetto Guglielmo Mozzoni   di recente ci ha  illuminato con la presentazione di un plastico che raffigura la propria città ideale, un progetto urbano  studiato nei minimi dettagli , una città sferica alta 240 metri, antisismica, alimentata dal sole e divisa in dodici piani  destinati ad accogliere abitazioni, servizi e moltissimo verde, idealmente collocata alla periferia della città  storica di Milano . La città ideale, in sintesi, è stata sempre immaginata e rappresentata tramite la letteratura, anche romanzata, la pittura , l’architettura  e , da ultimo ,  con elaborati plastici. Tutte espressioni che hanno trovato forma in laboratorio;  il paese ideale di  Luigi Corrado Filiani, invece, si materializza all’aperto   è la  matita   naturale della passione   e dell’entusiasmo che disegna  quella che in maniera edulcorata è stata descritta  ” la città verde sul mare “.

Intorno alla metà dell’ Ottocento   sulla costa abruzzese fiorisce una serie di ville signorili che anticipa il costume della aristocratica borghesia latifondista di recarsi ai bagni.  La realizzazione  del tracciato ferroviario, subito dopo l’unità di Italia ,  con il tratto Ancona-Pescara inaugurato nel 1863, faciliterà  lo sviluppo  di tali centri  sempre più orientati verso un processo di  urbanizzazione.

La  prima casa di  Pineto  è indicata  in Villa Filiani ( 1840 ) , dimora del nucleo familiare di  Giacinto Filiani , seguita da Villa Caccianini( 1844 )  .   Nella stessa Villa Filiani   troverà i natali L.C.Filiani,   in seguito  trasferitosi a Roma per studi mai portati a compimento; il soggiorno nella capitale  risulterà prodigo di contatti, di conoscenze   e di relazioni  che  lo aiuteranno sicuramente nel processo di formazione  della propria sfera personale e, in seguito,  nella tenacia  battaglia  delle concessioni  demaniali necessarie   per  poter piantare la pineta storica. ….

Alla  morte del padre Vincenzo ( 1909) , il ventenne L.C. Filiani  si trova  a dover decidere il ritorno  da li a pochi anni nel suo paese natìo , ritorno accelerato a quanto pare da una malattia che richiedeva , per la sua cura,  un soggiorno di riposo in una località balneare  . Unico maschio di otto figli in grado di gestire l’esteso  patrimonio fondiario  vista la indisponibilità del fratello Antonio.   Luigi Corrado Filiani non parla mai di  “paese ideale ” nemmeno nel suo famoso scritto che riassume  il suo nobile pensiero :

 

“Innamorato del mio mare sul quale sono nato ed ho vissuto la mia infanzia, ho sognato e sogno per la terra da essa lambita e che porta i nomi dei miei avi  (Villa Filiani) un avvenire di bellezza e di vita . Il sogno è in parte raggiunto ed amo sperare che le avversità degli uomini e delle cose non distruggano  un così modesto ma sincero e caro ideale “.

 

 

Con questo scritto Luigi Corrado Filiani manifesta innanzitutto l’amore  ed il senso di appartenenza verso la sua terra ed indirettamente  verso la  storia della propria famiglia.

 

Si percepisce come tutto ciò che  ha realizzato   ( pineta storica, parco Filiani , pinetuccia , nuova visione   del territorio )  sia destinato alle future generazioni .  “Sogno “.  “avvenire ” ,  “bellezza ” ,  “amore ” , “speranza “,   “caro ideale ” , tutte espressioni  che nella loro semplicità e nel loro  elementare significato racchiudono  il pensiero  di un uomo che nella propria mente aveva  disegnato   le forme ed  i colori di   un paese  ideale . Nessuna piantina a quanto pare è stata mai rinvenuta a meno di  omesse pubblicazioni  da parte degli eredi .  Soltanto il pensiero di realizzare un “paese ideale ” , ancora più sinteticamente  chiamato  “caro  ideale ” ; un omaggio alla propria terra ed alle generazioni che avranno la fortuna di viverla  con l’impegno ed il compito di proteggerla dalle “avversità degli uomini e delle cose ” .    L’assenza di figli   fa trasparire un lato malinconico   suggellando la parte iniziale dello scritto  nella quale emerge l’importanza della famiglia e della sua storia  con la parte finale nella quale  omaggia indistintamente le future generazioni di questo magnifico dono .

 

Tornando alla domanda circa   i fattori ed alle motivazioni che hanno guidato questo nobile  pensiero di  L.C. Filiani si potrebbe azzardare che diverse siano state  le ispirazioni . Dapprima la forte influenza del decadentismo letterario dell’epoca , interpretato in maniera eloquente da Gabriele D’Annunzio , al punto da esserne influenzato  nella scelta del nome “Pineto ”  dalla famosa poesia “La pioggia nel pineto ” ,   quando con R.D. dell’8 Marzo 1925 ,  viene decretato il cambiamento  della denominazione della frazione  << Villa Filiani >> del Comune di  Mutignano .

 

La precaria situazione economica nazionale post-bellica   insieme  alle menzionate esigenze  di gestire  l’esteso patrimonio  di famiglia , fanno rientrare  le velleità di totale inserimento nella società borghese capitolina e  lo inducono a  ricercare la propria totale realizzazione   attraverso un  ” sogno ” ed un ” pensiero ideale ” .

 

Del resto  la sfera delle sue conoscenze ambiva  a  realizzare un progetto che si discostasse da quanto  si stava realizzando nei centri limitrofi quali Silvi , Roseto e Gulianova dove erano sorti  austeri villaggi  di pescatori su  terreni ceduti  dai proprietari locali . Il piano di lottizzazione designato da Filiani  aveva un profilo più elevato , sviluppava costruzioni in stile liberty che ben si inserivano nel verde della nascente  cittadina, tra la pineta litoranea, il parco collinare  e la pinetuccia che faceva  cornice dall’alto .

 

Ecologo e personaggio  ante-litteram,  persona illuminata, ha disegnato il perimetro geografico di Pineto  che ancora resiste ispirato  da  un sogno e da un ideale , grazie anche alle  ingenti disponibilià  e risorse che lo hanno sicuramente  aiutato nel perseguire i propri obiettivi.

 

Altri facoltosi possidenti  dell’epoca  fecero  un utilizzo delle proprie risorse   alquanto lineare  orientati a perseguire obiettivi più nobiliari che nobili .    Per fortuna  tale  ideale   è stato  alimentato ed amplificato   da   illustri cittadini di PIneto con la realizzazione di altre  pinete collinari ( pineta De Crescenzo ,  pineta  ex Ira )    e con l’estensione della pineta  litoranea ( pineta Foggetta,  neorimboschimento, pineta Catucci  ) . Altri illustri amministratori  hanno dato seguito  ad una visione futuristica del paese  realizzado la  famosa  variante ,  anticipando la soluzione  di problematiche tuttora  irrisolte in  realtà limitrofe;  lo stesso canovaccio viene portato avanti nei giorni nostri con un  lavoro graduale di ricucitura  nei collegamenti tra le varie frazioni  con  la stupenda  pista ciclabile . In futuro altri personaggi importanti garantiranno  altre piste ciclabili  e  porteranno la pineta fino a Scerne  ma non soltano sul  litorale bensì  anche sulla quinta collinare  per meglio proteggere ed avvolgere    lo sviluppo residuale  sulla costa.  Il perimetro  originario  disegnato da Luigi Corrado Filiani ,  all’interno del quale si estendeva  il suo paese ideale ,  sarà allargato a tutto il  territorio pinetese    dal quale nascerà  una delle più belle espressioni di  smart city    che si possa  progettare, frutto di quanto seminato tanti anni  fa  con le caratteristiche    e le  qualità che si sono conservate in  tutti questi decenni .

L’ideale di Luigi Corrado Filiani   avrà  un raggio di azione più ampio, investirà gli angoli   urbani ed i frammenti di paesaggio  di tutte  realtà urbanistiche  del territorio  ;   la passione e l’amore per il prorio Paese contagierà tutti  i cittadini ,  imprenditori,  turisti   con una nuova ed aggiornata visione del territorio   dove l’eleganza  della città diventerà il  ns. marchio di qualità , dove  l’armonia del territorio  inteso come  accostamento  delicato tra  mare costa e collina   prevarrà sulle distonie urbanistiche, la sostenibilità e la vivibilità   del territorio , di per se già elevata, garantiranno   la permanenza della pinetesità  intesa come  consapevole rispetto   del territorio .

 

Poco importa se  essa non si chiamerà più città ideale, ma smart city, città responsabile o sostenibile , città delle reti  o ,  nel modo più appropriato città  illuminata.  In ogni caso conserverà la propria matrice  genetica di città verde sul mare  proiettata verso  la Città Sottile.

 

 

 

 

 

Ernesto Iezzi

 

 

 

2 Luglio 2012

 

Omaggio alla figura di Luigi Corrado Filiani

alla presentazione del busto  tenutasi  in

Villa Filiani . Busto realizzato dalla Associazione “Arcobaleno Città Ideale “grazie al contributo di altre associazioni d categoria ( balneatori, albergatori, commercianti ) e di alcunci imprenditori locali.

Busto di Luigi Corrado Filiani

Busto di Luigi Corrado Filiani

Il Prof. Giovanni Massacesi, autore del busto

Il Prof. Giovanni Massacesi, autore del busto
Posted in: Storia

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