Ri-vivere Parco Filiani: inaugurato a Pineto il nuovo Parco Avventura

By on October 30, 2016

“Una bellissima cartolina di Pineto che si animerà con i percorsi acrobatici delineati dalle funi, tiranti ed atelier che sembrano ricucire le distanze tra i diversi pini “

Alla festosa presenza degli alunni della scuola primaria di Pineto, il 29 Ottobre si è tenuta l’inaugurazione del nuovo Parco Avventura realizzato all’interno della pregiatissima area di proprietà pubblica che reca il nome del fondatore di Pineto. Per l’occasione  è   stato rispolverato il claim “Ri-vivere Parco Filiani”, adottato nel 2010 per il cerimoniale di fine lavori di riqualificazione del Parco e di intervento idrogeologico finanziati dalla  Regione Abruzzo e realizzati in concessione dalla Provincia di Teramo. Un richiamo scaramantico  e di stigma di quegli atti vandalici che si consumarono subito dopo e che ne hanno compromesso in questi anni la fruibilità, con la devastazione della struttura  in legno dedicata all’accoglienza, la rottura del sistema antincendio e di tutti i punti luce  distribuiti all’interno dell’area.

Una nuvola piena di pensieri , di progetti da ultimare, di sinergie da adottare per valorizzare al meglio una delle aree più affascinanti  ed attrattive della costa abruzzese, ha accompagnato  gli interventi delle autorità locali e centrali nonchè del nuovo gestore, Linda Montauti ed il suo staff, dando voce al taglio del nastro e scrivendo una bellissima  pagina di storia della cittadina di Pineto.

Tecnicamente chiamato Parco Acrobatico, sotto il profilo della comunicazione  e del marketing territoriale viene preferita la dizione Park Adventure, occupa circa un ettaro dell’intera area che ha una superficie quattro volte superiore con sei percorsi acrobatici  di crescente difficoltà, realizzati  nell’assoluto rispetto della flora e dell’ambiente. Per i più piccoli,  con un’altezza di almeno 80cm vi è il percorso “Bimbi”; a salire con  un’altezza di almeno 110cm,  i percorsi “Gnomi 1” e  “Gnomi 2”, il percorso “Verde” per coloro con un’altezza di almeno 110 cm, e percorso “Blu” per il quale si deve avere un’altezza di almeno 140 cm. Ultimo percorso è quello “Rosso”, il più  impegnativo ed avventuroso che caratterizza l’iniziativa con il quale si potranno cimentare coloro con un’altezza di almeno 150 cm.

La ditta aggiudicatrice del bando gestisce anche il Parco Avventura di Prati di Tivo, aspetto che gasrantisce professionalità e competenza, dedizione e passione. La concessione prevede che tutta l’area sia  sempre accessibile, fruendo in assoluta sicurezza  e libertà i percorsi ciclopedonali illustrati nella bacheca posizionata agli ingressi.  Sarà un parco attenzionato  con una iniziale ordinanza firmata dal Sindaco Robert Verrocchio che ne disciplina  le regole ed i divieti, alla quale seguirà un regolamento  ancora più puntuale: il gestore installerà un sistema di videosorveglianza e garantirà la manutenzione del verde, quella macchia arborea mediterranea che fa del Parco un giardino botanico  naturale e spontaneo, frutto di una grande illuminazione di Luigi Corrado  Filiani. Le due idee di giardino e  di parco avventura andranno a convivere andranno a convivere, ci auguriamo per lungo tempo   ed in perfetta simbiosi.  I più attratti sono i bambini  ed i ragazzi, i quali si  immedesimano  nei loro personaggi della letteratura di  formazione o al più datato Indaina Jones, trasformando  quello  che le precedenti generazioni  facevano in maniera avventata ed irresponsabile in un più sicuro tree climbing .

Verrà pubblicizzato come  “Parco Avventura del Cerrano ” per creare una grande sinergia sotto il profilo  turistico ed ambientale con l’Area Marina Protetta e la Riserva WWF dei Calanchi di Atri . Sulla costa adriatica il Parco Avventura più vicino è quello di  Cervia, anch’esso inserito all’interno  di un Parco ancora più esteso  con attività tematiche ancor più variegate. Ma si avrà l’opportunità di discernere anche la magia del posto, conoscerne la storia, immaginare l’impulso illuminato del suo ideatore alle prese con le tecniche di ingegneria naturalistica  per trasformare una collina arida e brulla, un tempo  fornitrice di argilla per l’antistante fornace, in un patrimonio verde di  inestimabile valore.

Posted in: Natura e Ambiente

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