PINETO : “Città che legge “

Il Patto della Lettura andrebbe sostenuto con una Edicola Comunale

    La Città di Pineto già aderisce alla piattaforma culturale Borghi della Lettura,   con diverse iniziative veicolate attraverso   club spontanei di lettura che si tengono in più  spazi identificati da  bellissimi  pannelli, arricchite   da presentazioni di libri, laboratori di lettura e di scrittura creativa.

   Ora, il   Patto per la lettura, già sposato come progetto culturale dall’Amministrazione Comunale nel 2023   con una delibera di indirizzo   ad aderire all’iniziativa   promossa dal “Centro per il libro e la lettura” (Cepell),    istituto  del Ministero della Cultura,    in collaborazione con l’Associazione Nazionale Comuni  Italiani (ANCI),    si sta affermando come un progetto innovativo, capace di riconfigurare il rapporto tra cittadinanza, cultura e gestione dei servizi pubblici. 

     Si è dato finalmente corso alla pubblicazione dell’Avviso con scadenza 31 Marzo 2025, invitando istituzioni ed enti pubblici, scuole, librerie, associazioni e soggetti privati ad aderire al Patto.    Il riconoscimento di   Città che Legge attesta l’impegno di una città nel garantire ai propri cittadini    l’accesso ai libri attraverso biblioteche e librerie, nel promuovere la lettura come valore sociale e strumento di crescita culturale; consente ai Comuni di accedere a specifici bandi di finanziamento destinati a progetti di promozione della lettura, diventando il simbolo di un impegno civico e culturale condiviso.

      L’Amministrazione Comunale deciderà come organizzare il Tavolo di lavoro e la nomina del referente del Patto per la Letturainsieme agli aderenti, sulla base dell’esigenza delle strutture locali e del Servizio di Biblioteca Comunale.

      Ma a questo progetto di diffusione della lettura si affianca, proprio in questo periodo,   la necessità di  salvaguardare l’edicola  affiliata a Mondadori per la vendita di libri, posta di fronte allo spazio maggiormente vocato alle iniziative culturali  quale Villa Filiani ,  scongiurandone la chiusura definitiva  dettata dalla  “mano visibile “ del mercato  che , con la crescita del digitale,  i margini di guadagno ridotti, la concorrenza dell’e-commerce e gli elevati costi di gestione, sta portando alla chiusura   tantissime edicole a livello nazionale.

      Variegati e innovativi sono i modelli  in corso di sperimentazione per evitare la chiusura delle  edicole tradizionali,  dal Progetto Edicola Sociale  a Roma dove alcune edicole sono state trasformate in spazi di inclusone lavorativa , alla riconversione delle Edicole come spazi culturali  a Torino ;  alla trasformazione in punti multi servizi  a Milano con  il progetto Edicole 2.0 , per arrivare all’esempio concreto di  Bologna dove il Comune ha sottoscritto un accordo con la Fieg       ( Federazione Italiana Editori Giornali)  che prevede agevolazioni come la riduzione del canone di occupazione di suolo pubblico e contributi per la riqualificazione dei punti vendita, in cambio dell’impegno  da parte delle edicole a offrire servizi aggiuntivi .

   L’Edicola Comunale potrebbe rappresentare     una soluzione concreta per contrastare la crisi del settore, integrando servizi culturali e di pubblica utilità. Il Comune di   Pineto, che già gestisce con successo una farmacia comunale tramite l’Azienda Speciale, potrebbe applicare lo stesso modello all’edicola, creando un punto strategico per la comunità. L’idea potrebbe essere declinata in diverse forme, valutando la gestione in modalità Cooperativa che consentirebbe di unire le forze del settore pubblico e privato, garantendo una gestione trasparente, partecipata e a misura di cittadino.           

Un progetto pilota ben strutturato potrebbe dimostrare che questa soluzione è sostenibile e replicabile su scala più ampia.

    La proposta, infatti, non si limita a salvare un punto vendita, ma ambisce a creare un nuovo assetto culturale e sociale, in cui il ruolo del Comune diventa quello di facilitatore e promotore di iniziative in grado di mettere al centro il cittadino e il suo diritto alla cultura, fornendo una prova concreta di impegno verso la trasformazione urbana e culturale della Città.   Per far decollare la  Città che Legge ,  il Patto della Lettura  necessita di un supporto strutturale  che potrebbe  derivare dalla forte sinergia   che andrebbe a realizzarsi  sulla diagonale territoriale  che include  l’Edicola Comunale, la Biblioteca Comunale e lo IAT (Ufficio di  Informazione e Accoglienza Turistica ), creando un crocevia di scambi e incontri che contribuiscono a creare un tessuto sociale dinamico.

  Il Patto della Lettura andrebbe sostenuto   con   una Edicola Comunale

    La Città di Pineto già aderisce alla piattaforma culturale Borghi della Lettura,   con diverse iniziative veicolate attraverso   club spontanei di lettura che si tengono in più  spazi identificati da  bellissimi  pannelli, arricchite   da presentazioni di libri, laboratori di lettura e di scrittura creativa.

   Ora, il   Patto per la lettura, già sposato come progetto culturale dall’Amministrazione Comunale nel 2023   con una delibera di indirizzo   ad aderire all’iniziativa   promossa dal “Centro per il libro e la lettura” (Cepell),    istituto  del Ministero della Cultura,    in collaborazione con l’Associazione Nazionale Comuni  Italiani (ANCI),    si sta affermando come un progetto innovativo, capace di riconfigurare il rapporto tra cittadinanza, cultura e gestione dei servizi pubblici. 

     Si è dato finalmente corso alla pubblicazione dell’Avviso con scadenza 31 Marzo 2025, invitando istituzioni ed enti pubblici, scuole, librerie, associazioni e soggetti privati ad aderire al Patto.    Il riconoscimento di   Città che Legge attesta l’impegno di una città nel garantire ai propri cittadini    l’accesso ai libri attraverso biblioteche e librerie, nel promuovere la lettura come valore sociale e strumento di crescita culturale; consente ai Comuni di accedere a specifici bandi di finanziamento destinati a progetti di promozione della lettura, diventando il simbolo di un impegno civico e culturale condiviso.

      L’Amministrazione Comunale deciderà come organizzare il Tavolo di lavoro e la nomina del referente del Patto per la Letturainsieme agli aderenti, sulla base dell’esigenza delle strutture locali e del Servizio di Biblioteca Comunale.

      Ma a questo progetto di diffusione della lettura si affianca, proprio in questo periodo,   la necessità di  salvaguardare l’edicola  affiliata a Mondadori per la vendita di libri, posta di fronte allo spazio maggiormente vocato alle iniziative culturali  quale Villa Filiani ,  scongiurandone la chiusura definitiva  dettata dalla  “mano visibile “ del mercato  che , con la crescita del digitale,  i margini di guadagno ridotti, la concorrenza dell’e-commerce e gli elevati costi di gestione, sta portando alla chiusura   tantissime edicole a livello nazionale.

      Variegati e innovativi sono i modelli  in corso di sperimentazione per evitare la chiusura delle  edicole tradizionali,  dal Progetto Edicola Sociale  a Roma dove alcune edicole sono state trasformate in spazi di inclusone lavorativa , alla riconversione delle Edicole come spazi culturali  a Torino ;  alla trasformazione in punti multi servizi  a Milano con  il progetto Edicole 2.0 , per arrivare all’esempio concreto di  Bologna dove il Comune ha sottoscritto un accordo con la Fieg       ( Federazione Italiana Editori Giornali)  che prevede agevolazioni come la riduzione del canone di occupazione di suolo pubblico e contributi per la riqualificazione dei punti vendita, in cambio dell’impegno  da parte delle edicole a offrire servizi aggiuntivi .

   L’Edicola Comunale potrebbe rappresentare     una soluzione concreta per contrastare la crisi del settore, integrando servizi culturali e di pubblica utilità. Il Comune di   Pineto, che già gestisce con successo una farmacia comunale tramite l’Azienda Speciale, potrebbe applicare lo stesso modello all’edicola, creando un punto strategico per la comunità. L’idea potrebbe essere declinata in diverse forme, valutando la gestione in modalità Cooperativa che consentirebbe di unire le forze del settore pubblico e privato, garantendo una gestione trasparente, partecipata e a misura di cittadino.           

Un progetto pilota ben strutturato potrebbe dimostrare che questa soluzione è sostenibile e replicabile su scala più ampia.

    La proposta, infatti, non si limita a salvare un punto vendita, ma ambisce a creare un nuovo assetto culturale e sociale, in cui il ruolo del Comune diventa quello di facilitatore e promotore di iniziative in grado di mettere al centro il cittadino e il suo diritto alla cultura, fornendo una prova concreta di impegno verso la trasformazione urbana e culturale della Città.   Per far decollare la  Città che Legge ,  il Patto della Lettura  necessita di un supporto strutturale  che potrebbe  derivare dalla forte sinergia   che andrebbe a realizzarsi  sulla diagonale territoriale  che include  l’Edicola Comunale, la Biblioteca Comunale e lo IAT (Ufficio di  Informazione e Accoglienza Turistica ), creando un crocevia di scambi e incontri che contribuiscono a creare un tessuto sociale dinamico.